Saberes a la escucha | Silvia Corna e Bruno Dor

Saberes a la escucha celebra lo scambio di saperi con terre lontane, dove l’ascolto dell’altro è una pratica quotidiana.

"La nostra residenza è iniziata a Pianpicollo Selvatico con la piantumazione collettiva rituale emersa dall’ascolto del territorio e dei suoi alberi, e sostenuta dalla presenza di rappresentanti del popolo Kamëntšá, dalla valle di Sibundoy, nella Colombia del Sud. Abbiamo progettato il nuovo bosco mettendoci in ascolto della comunità di umani e non umani che ci ha accolti, e condividendo i nostri saperi.

L’esperienza ha nutrito il nostro viaggio al di là dell’oceano, per esplorare terre dove l’agire è quotidianamente ispirato dall’incontro con l’altro: una ricerca in ascolto, che lascia emergere pratiche di cura del territorio guidate da una connessione profonda con i suoi elementi e immerse nella dimensione del sacro.

Protagoniste, in Colombia, la famiglia Jacanamejoy del popolo Kamëntšá incontrata a Pianpicollo e la famiglia Morales, del popolo Misak; in Ecuador la famiglia Irumenga del popolo Waorani; in Perù la famiglia Salas del popolo Kichwa. Il cerchio si è chiuso a Pianpicollo Selvatico, in uno spazio rituale intessuto nel dialogo tra pratiche indigene vicine e lontane.

Invitandoci all’ascolto e alla cura dell’altro, Pianpicollo ci rende tutti indigeni."

Saberes a la escucha è un podcast in 5 puntate per andare incontro alle comunità dei Kamëntšá, Misak, Waorani, Kichwa e di Pianpicollo Selvatico. A cura di Silvia Corna e Bruno Dor, il podcast è disponibile su YouTube e Spotify. 

Saberes a la escucha è stato presentato in anteprima a Pianpicollo Selvatico nel settembre del 2024, con un percorso di ascolto collettivo nel paesaggio, condiviso con il testo a fronte, e completato con il racconto del viaggio per immagini, oggetti e parole. In questa modalità viene condiviso regolarmente in ambienti rurali e urbani, in presenza degli autori. Per invitare Saberes a la Escucha nella vostra realtà, scriveteci.

Il programma Inviting Life è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e della Regione Piemonte